Iconografia del Battista
L’immagine del santo titolare ricorre più volte nella chiesa. Egli è rappresentato sempre adulto, nel pieno della sua missione profetica. Non appaiono rappresentazioni legate ai racconti della sua nascita o a quelli, ancor più noti, relativi alla sua morte.
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Nello scorcio di paesaggio desertico, fortemente stilizzato, spicca il particolare del tronco secco, reciso a illustrare le parole con cui Giovanni annunciava la prossima venuta dell’era messianica: «già la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco» (Matteo 3,10).
Il Battista indica l’agnello, simbolo del sacrificio di Cristo per la redenzione dell’umanità; il cartiglio funge da didascalia al gesto riportando l’espressione con cui Giovanni indicò ai propri discepoli Gesù che si avvicinava al Giordano: «ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!» (Giovanni 1,29). Il gesto di Giovanni assume il valore di profezia sul destino di passione che attende quel Cristo che, nel comparto centrale, appare ancora bambino sulle ginocchia della Vergine.
La raffigurazione del Cristo morto che coronava originariamente il trittico confermava la verità dell’annuncio profetico del Battista. Annuncio che spinse Andrea, che era uno dei discepoli di Giovanni, a seguire il Cristo (Giovanni 1,35-40) e a rendergli testimonianza fino a condividerne il supplizio della croce.
Anche nella statuetta bronzea collocata sul fonte battesimale il Battista appare con l’indice proteso, questa volta verso il simbolo della croce, a significare la sua missione di annunciatore del Messia.